24.6.12
I livelli di sedimento lasciati dal graduale spostamento del Fiume Giallo (culla della civiltà cinese), hanno ispirato la facciata di questo museo, che sarà costruito nei pressi di Yinchuan, è l'uno dei più ambiziosi progetti proposti in Cina, degli ultimi mesi. Le inondazioni si sono, infatti, verificate nella zona per migliaia d’anni. Il progetto dello studio australiano WAA (We Architech Anonymous) replica sulla facciata e nella volumetria, le ondulazioni e le distorsioni degli strati sedimentari del fiume. L’eleganza e l’armonia dell’insieme sono del più bell’effetto, con curve e pieghe sinuose, che catturano la luce in modo spettacolare. L’edificio accoglierà i visitatori in un grande atrio che li porteranno agli spazi espositivi e educativi su tre livelli. E’ previsto anche una biblioteca, una caffetteria e una sala conferenze. L'edificio dedicato all’arte contemporaneo e alla storia dell’arte cinese, sarà completato per la fine del 2013.
21.6.12
Chameleon Bandage, il cerotto invisibile
Ispirato al camaleonte, questo cerotto innovativo si mimetizza con il tono della pelle, come per magia. Molto utile esteticamente quando capitano piccole ferite sulla guancia, il mento e il viso in generale. C’è da supporre l’esistenza di qualche elemento chimico. Tuttavia i designer cinesi dell’Università di Guangzhou, non hanno ancora chiarito il mistero! Speriamo che questo intrigante concept, firmato da Xue Wu Xing, Zi Yu Li, Hua Yue Zhu e Zhi Qiang Wang, trovi presto uno sbocco sul mercato, per la gioia di tutti noi.
20.6.12
Il nuovo France, la nave da crociera del futuro
Non la solita nave da crociera, tipo albergo galleggiante, ma un “grande yacht” per 640 passeggeri. Dopo 50 anni dall’inaugurazione del leggendario transatlantico France, con la madrina Yvonne de Gaulle, moglie del Generale, rinasce il progetto di un nuovo France. La corsa al gigantismo delle navi da crociera come l’ultima Oasis of the Seas, da 5400 passeggeri ha i suoi limiti. Il progetto è caratterizzato da un design innovativo di grande eleganza e raffinatezza, che non assomiglia a nessun’altra nave. Con 260 metri di lunghezza e 30 di larghezza, la sua carena affilata vanta un nuovo concept di nave, in rottura con quelle tradizionali, e consente un risparmio energetico, come pure la sua velocità di crociera con nuova motorizzazione, limitata a 15 nodi. Il suo pescaggio di soli 6 metri, gli consentirà di andare in posti inaccessibili ad altre navi da crociera.
Ispirandosi del mitico transatlantico, il promotore del progetto Didier Spade, ha ripreso il principio dei due fumaioli, dimensionalmente potenziati, per convertirli in spazi di vita a bordo. Le due imponenti torri centrali ospiteranno ristoranti, palestra, bar panoramico e delle suite. Le alette vetrate (foto) consentiranno una spettacolare vista verticale sull’oceano. Il centro della nave è impreziosito da un palmeto attraversato da un ruscello. La poppa a gradini che scende verso il mare, finisce su una piattaforma, per la pratica di sport nautici. Lussuoso, patriottico ed ecologico, il nuovo France punta sui clienti amanti dell’Art de vivre alla francese. Non a caso, il celebre Chef Alain Ducasse è stato incaricato di programmare la cucina a bordo, negli otto ristoranti. La nave sarà realizzata da STX France, ex cantieri navali dell’Atlantico, che vantano i transatlantici Normandie, France e Queen Mary 2. Il varo è previsto per il 2015. Futurix aveva già pubblicato Eoseas, la nave ecologica del futuro?
Ispirandosi del mitico transatlantico, il promotore del progetto Didier Spade, ha ripreso il principio dei due fumaioli, dimensionalmente potenziati, per convertirli in spazi di vita a bordo. Le due imponenti torri centrali ospiteranno ristoranti, palestra, bar panoramico e delle suite. Le alette vetrate (foto) consentiranno una spettacolare vista verticale sull’oceano. Il centro della nave è impreziosito da un palmeto attraversato da un ruscello. La poppa a gradini che scende verso il mare, finisce su una piattaforma, per la pratica di sport nautici. Lussuoso, patriottico ed ecologico, il nuovo France punta sui clienti amanti dell’Art de vivre alla francese. Non a caso, il celebre Chef Alain Ducasse è stato incaricato di programmare la cucina a bordo, negli otto ristoranti. La nave sarà realizzata da STX France, ex cantieri navali dell’Atlantico, che vantano i transatlantici Normandie, France e Queen Mary 2. Il varo è previsto per il 2015. Futurix aveva già pubblicato Eoseas, la nave ecologica del futuro?
17.6.12
WikiCells, mangeremo gli imballaggi?
Siete pronti a mangiare gli imballaggi? Arriva il packaging commestibile e gustoso! Una nuova frontiera resa possibile grazie al WikiCells Project. Fra un paio d’anni, si potrà bere il succo d’arancia e mangiare il suo contenitore, cosi come la bottiglia di vino che si degusterà al sapore d’uva dopo averla bevuta, oppure la confezione di gazpacho al gusto di pomodoro, allo stesso modo in cui si mangia il cornetto dopo il gelato. Il contenitore possiede il proprio valore nutrizionale e gusto. Lo yogurt ad esempio, invece del suo tradizionale contenitore in plastica o vetro, sarebbe avvolto da una membrana a base d’avena (foto). E l’ambiente ringrazia! Le bottiglie di plastica impiegano 90 anni per degradarsi, e i loro rifiuti formano isole artificiali gigantesche nel pacifico. Non si può più ignorare il problema. Il volume degli imballaggi arriva addirittura a superare quello del contenuto, a modo di scatole cinesi: assurdo!
Le WikiCells possono essere paragonate a un chicco d’uva protetto dalla sua buccia” spiega David Edwards, professore al Wyss Institute di Harvard, e responsabile del rivoluzionario progetto. L'obiettivo di Edwards è di sostituire le bottiglie di plastica e vetro, con altrettanti contenitori mangiabili, e inserirli tra gli scaffali dei supermercati. E’ descritto sul sito del Wyss Institute come “una membrana morbida di alimento naturale, tenuta insieme da forze elettrostatiche, contenente un liquido, un’emulsione, una schiuma o un cibo solido, in un guscio commestibile o biodegradabile.” Insomma le WikiCells agiscono come la buccia che avvolge la frutta. Mantenere l’igiene del packaging durante il processo di trasporto, rimane un problema.
Per Edwards basterebbe lavarli in casa, come si fa con la frutta, oppure proteggerli con la pellicola biodegradabile nell’acqua, della statunitense MonoSol, anch’essa impegnata sul fronte. Nulla si distrugge, nulla si crea, tutto si trasforma. Il suo packaging monodose innovativo, è la storia di una bustina di caffé solubile che incontra l’acqua calda e si dissolve (vedi video). Per altri ricercatori, questi imballaggi potrebbero avere delle proprietà antimicrobiche e cambiare colore in funzione dello stato di freschezza.
Le WikiCells possono essere paragonate a un chicco d’uva protetto dalla sua buccia” spiega David Edwards, professore al Wyss Institute di Harvard, e responsabile del rivoluzionario progetto. L'obiettivo di Edwards è di sostituire le bottiglie di plastica e vetro, con altrettanti contenitori mangiabili, e inserirli tra gli scaffali dei supermercati. E’ descritto sul sito del Wyss Institute come “una membrana morbida di alimento naturale, tenuta insieme da forze elettrostatiche, contenente un liquido, un’emulsione, una schiuma o un cibo solido, in un guscio commestibile o biodegradabile.” Insomma le WikiCells agiscono come la buccia che avvolge la frutta. Mantenere l’igiene del packaging durante il processo di trasporto, rimane un problema.
Per Edwards basterebbe lavarli in casa, come si fa con la frutta, oppure proteggerli con la pellicola biodegradabile nell’acqua, della statunitense MonoSol, anch’essa impegnata sul fronte. Nulla si distrugge, nulla si crea, tutto si trasforma. Il suo packaging monodose innovativo, è la storia di una bustina di caffé solubile che incontra l’acqua calda e si dissolve (vedi video). Per altri ricercatori, questi imballaggi potrebbero avere delle proprietà antimicrobiche e cambiare colore in funzione dello stato di freschezza.
14.6.12
Tactus Technology, l’interfaccia touch di prossima generazione?
Immaginate dei display touchscreen in cui i pulsanti appaiono in rilievo fuori dalla superficie, e scompaiono a comando quando non servono. L’avete sognato, Tactus Technology l’ha fatto, proponendo una nuova user experience, una nuova esperienza tattile: il touchscreen dinamico, che non sacrifica la sensazione dei tasti reali. I comandi touchscreen fanno parte ormai della nostra vita quotidiana. Tuttavia dal punto di vista ergonomico, non sono del tutto soddisfacenti, per la mancanza di feedback tattile. In questa nuova tecnologia, che dovrebbe essere pronto entro la metà del 2013, i tasti spariscono e ricompaiono per magia. Sarà sufficiente per convincere gli utenti restii a usare i tablet, per la mancanza di sensazione tattile, e porre fine alle ingombranti tastiere Qwerty presenti in diversi modelli di smartphone? L’innovativo prototipo è stato presentato dalla startup californiana alla Display Week di Boston.
Il sottile strato trasparente, il Tactile Layer, che si appoggia sopra il normale display touchscreen, sostituendo il vetro di protezione, contiene un fluido che si muove attraverso micro canali, ed è spinto attraverso micro fori, deformando lo strato trasparente per creare pulsanti o altre forme, consentirà di sperimentare design innovativi. In altre parole, la prima generazione della tecnologia Tactus, consentirebbe a un iPhone di avere una tastiera predefinita da Apple. Ma la seconda generazione potrebbe consentire nuove configurazioni dei tasti, disegnati da ogni singola applicazione in App Store. Le app potrebbero avere delle texture fisiche. Per la prima volta, il software potrebbe modellare l’hardware! Possiamo immaginare i reali benefici per i non vedenti, in grado di poter usare i display touch. Ma oltre a smartphone e tablet, questa innovativa tecnologia potrebbe applicarsi ai pannelli di controllo delle auto, secondo la startup, e anche alle apparecchiature biomedicali. Per capire meglio il principio, guardate il video sotto.
Il sottile strato trasparente, il Tactile Layer, che si appoggia sopra il normale display touchscreen, sostituendo il vetro di protezione, contiene un fluido che si muove attraverso micro canali, ed è spinto attraverso micro fori, deformando lo strato trasparente per creare pulsanti o altre forme, consentirà di sperimentare design innovativi. In altre parole, la prima generazione della tecnologia Tactus, consentirebbe a un iPhone di avere una tastiera predefinita da Apple. Ma la seconda generazione potrebbe consentire nuove configurazioni dei tasti, disegnati da ogni singola applicazione in App Store. Le app potrebbero avere delle texture fisiche. Per la prima volta, il software potrebbe modellare l’hardware! Possiamo immaginare i reali benefici per i non vedenti, in grado di poter usare i display touch. Ma oltre a smartphone e tablet, questa innovativa tecnologia potrebbe applicarsi ai pannelli di controllo delle auto, secondo la startup, e anche alle apparecchiature biomedicali. Per capire meglio il principio, guardate il video sotto.
11.6.12
Virtual Shoe Fitting, scegliere le scarpe con la realtà aumentata
Dopo i vestiti e gli occhiali, per la prima volta nell’era digitale, è possibile scegliere le scarpe, vedendole virtualmente ai piedi, grazie alla realtà aumentata. Il brand tedesco Görtz ha installato la Virtual Shoe Fitting, nella stazione centrale di Amburgo. La postazione comprende un grande schermo, per vedersi dalla testa ai piedi, e tre sensori di movimento Kinect Microsoft. Il primo per inquadrare il corpo, e gli altri due a terra per monitorare i due piedi. Con un gesto della mano si sceglie a distanza il modello da provare e la taglia: un modo innovativo nell’era digitale di fare la scelta giusta in poco tempo, cambiando velocemente modelli, senza nemmeno slacciarsi le scarpe. Infine si può fare l'acquisto tramite una semplice scansione con lo smartphone di un QR code, e farsele consegnare il giorno dopo a casa. I più accaniti possono scattare una foto col modello scelto, e condividerla su Facebook. Futurix aveva già pubblicato Il futuro dello shopping by Cisco, con video.
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Virtual Shoe Fitting, una nuova frontiera dello shopping
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9.6.12
Stanford University: i computer potranno capirci
Il dibattito sull’intelligenza artificiale prosegue da decenni. Potranno un giorno le macchine e i robot, diventare artificialmente più intelligenti dell’uomo, e prendere il controllo? Questa svolta dell’umanità chiamata Singolarità, considerata come fantascienza o realtà possibile, divide da sempre i ricercatori. Per Ray Kurzweil, invece, fervente difensore di questa teoria, autore del libro La singolarità è vicina, dovrebbe avvenire nel 2045. “L’intelligenza artificiale è già dappertutto attorno a noi” riassuma Neil Jacobstein presidente della Singularity University. Gli esempi primitivi non mancano, dai software di borsa a quelli che regolano i semafori, degli algoritmi gestiscono dietro le quinte la nostra vita quotidiana. A casa, gli elettrodomestici dotati di microprocessori registrano le nostre preferenze. La GoogleCar, l’auto senza conducente a San Francisco, vanta 320 mila km senza un solo incidente. Prova che i sistemi d’intelligenza artificiale non sono solo abbinati ai computer, ma interagiscono con l’essere umano, come Siri, l’assistente personale dell’iPhone 4S in grado di comprendere la voce e rispondere a domande precise! Tuttavia non si sa come inculcare alla macchina, il senso del ragionamento concettuale astratto, di cui dispone l’uomo. Per Michael Frank e Noah Goodman, due psicologi della Stanford University, il problema è che le macchine non sono ancora dotate di qualità proprie all’uomo come il libero arbitrio, la coscienza di se e la capacità di astrazione. Questi due ricercatori hanno sviluppato un semplice modello matematico, che aiuta a prevedere il ragionamento pragmatico. Potrebbe contribuire a trasformare i computer, in macchine in grado di capire quello che stiamo dicendo, sfruttando probabilità e statistica. Il linguaggio è molto più di una stringa di parole, ha bisogno di contesto. L’esperienza di una conversazione con l’assistente computerizzato di un call center, potrebbe risultare un po’ meno frustrante! "Ci vorranno anni di lavoro, ma il sogno è di dialogare con un computer che in realtà sta pensando a quello che vuoi e cosa vuoi dire, e non solo a quello che hai detto." spiega Michael Frank. Futurix aveva già pubblicato sull’argomento QB1, il computer attento ai vostri desideri.
7.6.12
Le orche nel negozio con BBC Frozen Planet
Interagire di fronte a un orso polare, vedere emergere l’orca dall’acqua, accarezzare una foca e trovarsi in mezzo ai pinguini: la realtà aumentata diverte e incuriosisce sempre di più il pubblico! BBC Home Entertainment e Appshaker, hanno ideato un impressionante show di realtà aumentata, nei centri commerciali di New York, Chicago e San Francisco, per promuovere il lancio del Dvd Blu-ray, della famosa serie televisiva Frozen Planet, prodotta dalla BBC e Discovery Channel. Nel video mozzafiato sotto, le immagini evidenziano uno spiccato grado di realismo. Merito di Appshaker, un'agenzia digitale creativa del Regno Unito, dedicata alla realizzazione delle migliori esperienze di realtà aumentata in pubblico. Futurix aveva già pubblicato La spettacolare realtà aumentata Live di National Geographic, sempre realizzata da Appshaker, con tanto di animali preistorici con i quali interagire (vedi video).
4.6.12
FashionLab, la moda si virtualizza
Dassault Systèmes ha lanciato FashionLab, una piattaforma tecnologica dedicata a stilisti e industrie, che rivoluziona il processo di fare moda. L’obiettivo? Integrare potenti strumenti creativi di modellazione e simulazione 3D, nonché di collaborazione, necessari per realizzare un’intera collezione. Dassault Systèmes è la nota software house francese, leader mondiale di applicazioni Cad/Cam 3D come Catia, che hanno contribuito nei primi anni ottanta, a sviluppare il Mirage, l'aereo da caccia di Dassault Aviation. “Si tratta, in fondo, di progettare i vestiti come già progettiamo gli aerei” dicono gli ingegneri. Nella realtà però è ben più complesso. Gli stilisti sanno benissimo quanto tempo e fatica, costa mettere in piedi una collezione. La fase creativa del sistema moda richiede notevoli sforzi in termini organizzativi. Per intraprendere questo percorso insidioso, FashionLab si è avvallato della collaborazione di tre stilisti pionieri: Jonathan Riss, François Quentin e Julien Fournié, della haute couture (vedi immagini sue creazioni).
FashionLab aiuterà gli stilisti a immaginare il mondo della moda di domani, lavorando meglio e più velocemente, abbattendo i costi, abbattendo barriere e distanze, e mettendosi in contatto con il cliente finale, prima ancora della produzione del modello, integrando persino il processo, con il concetto di community sui social network. Questa nuova generazione di applicativi puntano a semplificare la vita degli stilisti, in ogni fase del processo creativo: dalla realizzazione di uno schizzo alla simulazione dei tessuti, fino alla visualizzazione del prototipo, o meglio, "avatar". “FashionLab mette le esperienze 3D a disposizione del mondo della moda e della sua creatività, con un approccio completamente nuovo, contribuendo alla nascita di una nuova generazione di stilisti” commenta Jérôme Bergeret, direttore di FashionLab, Dassault Systèmes, anticipando che “presto sarà lanciata anche lo showroom virtuale."
Un giorno non lontano, lo stilista potrà decidere di creare la sua collezione, schizzando con uno stilo su un tablet, che convertirà il bozzetto in un modello 3D. Grazie alla realtà aumentata, lo stesso stilista potrà plasmare con le proprie mani, la vestibilità delle sue creazioni su un manichino virtuale, e scegliere tessuti e colori sfiorando un touchscreen. FashionLab apre scenari finora impensabili, con la prospettiva, dulcis in fondo, della sfilata con modelle virtuali, avatar, magari mescolati a quelli veri, impossibili da distinguere gli uni dagli altri. Se a questo aggiungiamo lo sviluppo in atto, dei tessuti intelligenti, possiamo dire che la moda, tradizionalmente refrattaria alla tecnologia, ha iniziato la sua rivoluzione: era ora!
FashionLab aiuterà gli stilisti a immaginare il mondo della moda di domani, lavorando meglio e più velocemente, abbattendo i costi, abbattendo barriere e distanze, e mettendosi in contatto con il cliente finale, prima ancora della produzione del modello, integrando persino il processo, con il concetto di community sui social network. Questa nuova generazione di applicativi puntano a semplificare la vita degli stilisti, in ogni fase del processo creativo: dalla realizzazione di uno schizzo alla simulazione dei tessuti, fino alla visualizzazione del prototipo, o meglio, "avatar". “FashionLab mette le esperienze 3D a disposizione del mondo della moda e della sua creatività, con un approccio completamente nuovo, contribuendo alla nascita di una nuova generazione di stilisti” commenta Jérôme Bergeret, direttore di FashionLab, Dassault Systèmes, anticipando che “presto sarà lanciata anche lo showroom virtuale."
Un giorno non lontano, lo stilista potrà decidere di creare la sua collezione, schizzando con uno stilo su un tablet, che convertirà il bozzetto in un modello 3D. Grazie alla realtà aumentata, lo stesso stilista potrà plasmare con le proprie mani, la vestibilità delle sue creazioni su un manichino virtuale, e scegliere tessuti e colori sfiorando un touchscreen. FashionLab apre scenari finora impensabili, con la prospettiva, dulcis in fondo, della sfilata con modelle virtuali, avatar, magari mescolati a quelli veri, impossibili da distinguere gli uni dagli altri. Se a questo aggiungiamo lo sviluppo in atto, dei tessuti intelligenti, possiamo dire che la moda, tradizionalmente refrattaria alla tecnologia, ha iniziato la sua rivoluzione: era ora!
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Julien Fournié con Dassault Systèmes, a spasso nel futuro
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Presentazione del FashionLab
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2.6.12
World Wonders Project, visite virtuali con Google
Dai megaliti di Stonehenge agli antichi templi di Kyoto, dal castello di Chenonceau a Pompei o la Reggia di Versailles, un tour virtuale vi porterà in 132 siti d’interesse mondiale, provenienti da 18 paesi: è il nuovo servizio World Wonders Project offerto da Google, in collaborazione con l'Unesco, il World Monument Found, Getty Images e CyArk. Visitare online i luoghi più affascinanti del pianeta, dai siti archeologici ai monumenti, dai paesaggi di spicco alle architetture più famose, senza dimenticare i siti Patrimonio dell’Umanità, è ora disponibile dal computer di casa. Il World Wonders Project è “un programma culturale e pedagogico di valorizzazione del patrimonio mondiale su Internet”. Google sfrutta la tecnologia di Street View, il servizio di mappatura fotografica a 360° di Google Maps, offrendo lo stesso tipo di navigazione. Il tutto è però condito da video, preview su YouTube, modelli 3D, album fotografici e testi di approfondimento. E’ possibile fare ricerche per luoghi o per tematica. Buona navigazione!
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