27.9.13

Vindskip, lo scafo della nave come una vela

Il progetto norvegese Vindskip, sfrutta anche il vento sullo scafo per la propulsione della nave. risultato? Un risparmio di carburante del 60%, e una riduzione delle emissioni di CO² dell’80%, che fanno intravedere un futuro sostenibile per il trasporto maritimo. Terje Lade, l’inventore di questo innovativo concept, con relativo brevetto internazionale, ha lavorato come ingegnere nel settore petrolifero e marittimo norvegese, prima di creare questo progetto e la sua società Lade AS. La propulsione ibrida, utilizzerebbe un generatore elettrico alimentato a gas naturale liquefatto, per il resto del suo fabbisogno energetico. Il vento apparente è un fattore cruciale nella progettazione di aerei, treni e barche a vela. Ma per la progettazione di navi mercantili, diventa un nuovo modo di pensare rivoluzionario.

Quando la nave inizia a muoversi, il cosiddetto vento apparente genera una forza positiva nella direzione longitudinale della nave (foto). L’ampio scafo verticale, con una sezione da profilo alare simmetrico, funge da vela rigida generando una portanza aerodinamica (Vedi video sotto). “Lo scafo funziona nello stesso modo della vela di una barca che naviga di bolina stretta, appena fuori dalla direzione del vento” spiega Terje Lade “dando una spinta positiva in direzione della nave per più del 50% del tempo, in media, senza fare nulla". Attraverso un flusso costante d’informazioni meteorologiche digitali, il software è in grado di calcolare il percorso migliore, sfruttando l'energia eolica disponibile durante il percorso. La prima versione sarebbe un traghetto in grado di trasportare fino a 7000 vetture (foto). Con un vento di 50 km/h i test dimostrano che la nave si muoverebbe alla velocità di 14 nodi (29 km/h) Futurix aveva pubblicato nel 2009 Orcelle, il cargo futurista ad emissioni zero e Eoseas, la nave ecologica del futuro.

3 commenti:

Unknown ha detto...

quando la nave comincia a muoversi,il vento apparente genera........oppure quando la nave inizierebbe a muoversi il vento apparente genererebbe ....
stiamo parlando di fatti(prototipi costruiti) o ddi futuribili idee?

Christian de Poorter ha detto...

Grazie Gran Tony del tuo commento. Senti, l'inventore è in discussione con armatori e cantieri navali per costruire la prima nave, che dovrebbe essere quel traghetto descritto nel mio post, fra 3/4 anni.
Dei test sono stati realizzati con un modello, nella galleria del vento dell'Università Cranfield nel Regno Unito. Il concept sfrutta lo stesso principio del vento apparente nella vela. Come spieghi che il record del mondo di una barca a vela francese, a 52 nodi di velocità, sia stato stabilito con un vento di soli 25 nodi? Questo dimostra la giustezza del principio, quando si naviga di bolina!

Ennibal ha detto...

Sono d'accordo col principio, ma... come sa bene chi naviga a vela, è utopistico sperare di avere un vento costantemente favorevole lungo l'intero tragitto: le andature al traverso o al lasco, le più favorevoli e più comode, sono spesso il sogno proibito di chi invece è costretto a combattere con boline più o meno strette.
In questo caso la bolina è l'andatura più favorevole, ma è l'unica tra tutte quelle possibili: il che significa che statisticamente sarà praticabile per una porzione minima del tragitto. Per di più, le altre andature, vista la conformazione dell'opera morta (la parte emersa dello scafo), non saranno di grande aiuto alla navigazione, quando addirittura non siano di ostacolo: un vento al traverso, ad esempio, che in una barca a vela può essere ottimamente sfruttato regolando le vele, in questo caso genererà un notevole scarroccio agendo sull'imponente fiancata della nave, senza la possibilità di sfruttarne alcuna componente.
Tutto sommato vedo poco pratico il risultato di questo grosso sforzo di progettazione per una nave che può dare il meglio di sé solo per una piccola frazione del percorso.