9.3.15

Knyttan, lo stilista sei tu


Avete mai desiderato di progettare la vostra sciarpa o maglione? E se fosse il vero lusso esprimere un gusto personale? L’avete sognato Knyttan l’ha fatto! “La personalizzazione di massa può essere il futuro della moda” afferma Ben Alun-Jones cofondatore della startup londinese Knyttan che punta sulla creatività delle persone, rivoluzionando il concetto di fashion, con la produzione di pezzi unici. “L'idea è di democratizzare la moda”, spiega Alun-Jones. Knyttan inserisce persino il nome dell’autore sull’etichetta. Per la startup londinese, la moda è individualità. Ci esprimiamo attraverso i vestiti che indossiamo, che però sono ideati da altri. E se ci fosse un modo diverso, interagendo con i nostri gusti, di personalizzarli? La moda è sempre stata riluttante ad abbracciare le nuove tecnologie. 
La stessa macchina Stoll per maglieria industriale standard, utilizzata dalle pi˘ grandi case di moda in tutto il mondo, come Burberry e Benetton, è stata in realtà “dirottata” dal software proprietario di Knyttan, che consente su richiesta, di realizzare un design diverso ad ogni momento. Il segreto sta proprio nel software: nasce un nuovo modello di business. Tutti i prodotti sono realizzati nei migliori filati di lana Merino italiana. Knyttan lavora con diversi fashion designer per creare delle linee guida, che i clienti possono personalizzare tramite l'applicazione. Oltre al proprio disegno originale per i più creativi, si può iniziare da un pattern predefinito, e dopo aver scelto i colori preferiti, si deforma in punta di dito dal tablet, in tempo reale a proprio piacimento, la trama grafica suggerita (vedi video e gif). I clienti possono venire nel negozio Knyttan (foto) a Somerset House, definita la Fabbrica del Futuro, nel centro di Londra, per assistere alla creazione del proprio capo, o possono configurare l’ordine online, convertito in codice macchina. La produzione di una sciarpa richiede 20 minuti. 
In principio, il precursore assoluto fu il futurologo Alvin Toffler, che aveva previsto nel suo libro visionario “La terza ondata” (The Third Wave) del 1980, la rottamazione della produzione standardizzata, e la nascita dei prodotti su misura, resi possibili grazie all’evoluzione tecnologica di computer e software. Fu anche il primo a coniare il termine di prosumer: contrazione di producer e consumer. In futuro produrremo sempre più quello che consumiamo, secondo i propri gusti e necessità. Da vedere il video sotto. Sull’argomento Futurix aveva pubblicato nel 2013 Lifestyle condiviso, verso nuove esperienze di consumo.

1 commento:

Davide ha detto...

Si va in direzione simile anche nell'architettura! I singoli elementi costruttivi e di finitura potranno essere prodotti e differenziati ad hoc. Sperimentiamo!
Davide