10.7.13

Lifestyle condiviso, verso nuove esperienze di consumo

Whirlpool ha presentato in Sicilia a giornalisti e blogger, i risultati di una ricerca europea sui capi d’abbigliamento più amati, la cura dei tessuti, e non solo. L’interessante indagine presentata da Patrizia Martello direttore di Memethic Lab, ha evocato il cambio di comportamento dei consumatori di fronte alla crisi economica: la necessità aguzza l’ingegno. “La crisi ha innestato una grande potenzialità creativa” ha spiegato Patrizia Martello. Dallo shopping di gruppo (l’unione fa la forza) dal co-housing al car sharing, la parola d’ordine è condivisione: Share or Die (condividere o morire). Io condivido, tu consumi, noi produciamo…benvenuti nel nuovo mondo “open” della nuova economia collaborativa che scommette sulla forza delle comunità per produrre, consumare e lavorare in modo alternativo, e l’ambiente ringrazia: dallo scambio degli alloggi per trascorrere le vacanze, o delle prestazioni professionali, al ritorno del baratto.

Si delinea la figura del prosumer, contrazione del termine producer e consumer, termine coniato 33 anni fa dal futurologo americano Alvin Toffler, nel suo libro “La terza ondata”. Non solo produrre i pomodori sul balcone o il detersivo in casa. Pionieri di questa nuova rivoluzione industriale i Makers, hanno ormai la possibilità di fabbricare oggetti e prototipi in casa, grazie alle stampante 3D (foto), dai costi contenuti. Grazie all’open source mettono in comune le proprie idee e conoscenze acquisendo un immenso sapere collettivo. Per chi desidera provare l’esperienza di una nuova manualità, ecco l’HUB textile work shop di Milano (foto), un negozio–laboratorio tessile che riporta a antiche emozioni, come cucire, stampare e tingere i tessuti per creare il proprio progetto tessile. La lavanderia diventa un luogo di socialità e aggregazione offrendo bar, biblioteca, navigazione Internet Wi-Fi, mentre la lavatrice lava il bucato, con il Café Laundromat di Oslo (foto). Successo anche per La machine du voisin, un sito Web francese di condivisione della lavatrice del vicino: fare il bucato per una modica cifra con la convivialità in più! “Il digitale ha cambiato i nostri modi di fare e di pensare. Siamo abituati ad essere interconnessi, a condividere e scambiare. All’inizio d’Internet si parlava di un impoverimento delle relazioni umane dovuto alla tecnologia, e invece succede il contrario” s’entusiasma l’economista Anne-Sophie Novel, co-autrice di “Vive la Co-révolution”.

E che dire della rivoluzione dei vestiti e dei tessuti. I nuovi filati sembrano uscire dalla fantascienza: conduttivi, interattivi, intelligenti. Cosmetici o terapeutici, i tessili bio-sensoriali si modificano in funzione delle condizioni ambientali, e diventano antibatterici, termoregolatori, terapeutici. A volte le superfici dei vestiti diventano emozionali, cambiano colore secondo lo stato d’anima. Per l’80° anniversario del marchio, Lacoste ipotizza nel video Polo of the future (sotto) la possibilità di cambiare il colore della propria maglietta toccandone il coccodrillo (foto). E ancora la polo diventa display del punteggio di una partita a tennis (foto). Non solo, Lacoste invita tutti i suoi fan a condividere le aspettative e proporre le proprie visioni sul suo sito. La tecnologia aiuta persino i capi a raccontare la loro storia, e quella di chi li indossa. History tag è un codice applicabile agli abiti, che permette ai loro proprietari di aggiungere la propria storia a quella del vestito: un modo per proiettare sui capi, emozioni, biografie, sogni, sentimenti.. L’inserimento del codice e dell’hashtag sul sito, consente di postare foto e testi per creare una narrazione: i luoghi visitati, le persone incontrate, i sogni, le emozioni legate a quel capo.

Secondo la ricerca commissionata da Whirlpool, in Europa, i capi d’abbigliamento più amati si “curano” lavandoli in lavatrice: un morbido maglione per gli italiani, i jeans per i francesi e i belgi, un pratico paio di pantaloni per i polacchi e la T-shirt per i cechi. Per i consumatori italiani mono-maniaci e non solo, la nuova lavatrice Whirlpool semi-professionale SPA (Shower Professional Application) rappresenta lo stato dell’arte, offrendo un ulteriore benessere per i capi, con un nuovo concetto di risciacquo con sistema a doccia, e un esclusivo design del cestello. Risultati: più silenziosa e minor consumo d’acqua e di tempo. Inoltre, grazie all’esclusiva tecnologia 6°Senso InfiniteCare (disponibile anche nel modello di lavatrice a carica frontale AWOE1040, nella foto) garantisce la miglior cura per i capi di abbigliamento sul mercato, sostituendosi alla delicatezza del lavaggio a mano. Da vedere sotto i due video sui vestiti intelligenti.

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