28.10.12
Con 750 mila persone che la attraversano ogni giorno, il Grand Central Terminal di New York è uno degli hub ferroviari più trafficati del pianeta. Pochi però rimangono nel quartiere, per mancanza d’infrastrutture e punti d’interesse. La città ha proposto un radicale piano di riprogettazione della zona, per il centenario della famosa stazione. La Municipal Art Society di New York ha invitato tre noti studi d’architettura: SOM, Foster + Partners, e WXY Architecture, a illustrare la loro visione degli spazi dentro e attorno all’antico edificio, per i prossimi 100 anni. E’ la proposta di SOM (Skidmore, Owings & Merrill) ad aver destato più scalpore. Tra i vari aspetti del progetto, spunta un anello sospeso sopra la facciata neoclassica di Grand Central, di diametro considerevole. Già di per se è accattivante, ma se va su e giù, dal cornicione del Terminal fino all’apice dello skyline, come un gigantesco “ascensore”, guidato dai due nuovi grattacieli adiacenti, ha dell’incredibile, già col soprannome di UFO. Realizzato, diventerebbe un nuovo polo d’attrazione turistico, e una visione dall’alto a 360 gradi sulla città: un’icona del 21° secolo, superiore alla grande ruota del London Eye. L’emozionante esperienza, sarebbe completata da un’informazione in modalità realtà aumentata, che potrebbe apparire a richiesta sulla vetrata circolare (vedi foto).
25.10.12
La spettacolare leggerezza visiva del nuovo iMac
Con un bordo di soli 5 mm il nuovo iMac appare alla vista incredibilmente sottile, ben l’80% in meno del precedente modello: un design superlativo! Il retro è ovviamente bombato, per ospitare l’elettronica, ma non si vede, bisogna proprio guardare dietro. E’ la vera sorpresa della presentazione Apple di San Jose. Per creare un profilo così straordinariamente sottile, è stato fatto un balzo in avanti sul piano dell’innovazione tecnologica. Dentro e fuori il nuovo iMac, ogni singolo componente è stato ridefinito, ripensato da zero o riprogettato. Risultato? Un volume fino al 40% inferiore rispetto alla precedente generazione. Sono state inventate tecnologie e sperimentate nuove tecniche di fabbricazione. Ad esempio, per poter unire la parte frontale a quella posteriore, si è adoperato la tecnologia Friction Stir Welding, un processo a livello molecolare di saldatura per frizione e rimescolamento, utilizzato per i serbatoi dei razzi spaziali. Grazie alla laminazione completa, un processo all’avanguardia mai utilizzato prima su queste dimensioni, e alla deposizione al plasma, è stato ridotto del 75% la luce riflessa dello schermo, pur mantenendo colori brillanti e contrasto.
23% più sottile con 7,2 mm di spessore, e 53% più leggero (308 g.) del suo fratello maggiore, l’iPad mini sta in una mano, esaltato da una cornice più piccola di quella dell'iPad originale. Insomma come ha detto Philip Schiller “è sottile come una matita e leggero come un bloc-notes”. Ha una fotocamera iSight da 5 megapixel e un wireless ultraveloce, garantito da un'autonomia di 10 ore. "Volevamo portare in uno spazio piccolo tutto quello che avevamo messo nel primo modello: è una concentrazione, non una riduzione", spiega Jonathan Ive, responsabile del design Apple. Col suo display da 7,9 pollici rispetto ai 7” della concorrenza, assicura un’area 35% superiore.
22.10.12
Il ponte trampolino, salta che ti passa!
Per lanciare una riflessione sul tema della “felicità urbana”, e coinvolgere i cittadini in un evento insolito e giocoso, in relazione con l’acqua, il concept ludico e frivolo, un po’ folle, di ponte trampolino gonfiabile, dello studio d’architettura parigino Atelier Zündel Cristea, è riuscito a vincere il terzo premio del concorso ArcTriumph, per la progettazione di un nuovo ponte a Parigi. Certamente un modo più originale di attraversare la Senna, confrontato ai 37 ponti esistenti che conta Parigi, più tradizionali. La struttura prevista nei pressi del ponte Bir-Hakeim con la Tour Eiffel sullo sfondo, è composta da tre enormi moduli gonfiabili del tipo salvagente, di 30 metri di diametro in PVC, ciascuno dotati al centro di trampolino con rete elastica. L’insieme è retto da una struttura autoportante in tubi d’acciaio. la cima della struttura gonfiabile si trova a 5 metri dalla rete elastica, evitando un eventuale tuffo nella Senna. Rischi a parte, se fosse mai costruito un giorno, questo nuovo ponte all’insegna della trasgressione, consentirebbe ai parigini stressati, di scaricare le proprie tensioni, vedendo anche la Tour Eiffel a testa in giù, e diventerebbe un nuovo polo d’attrazione per i turisti stranieri.
20.10.12
BeoPlay A9, l’ultima parabola di Bang & Olufsen
Assomiglia a un’antenna parabolica, l’ultimo gioiello di Bang & Olufsen, la nota casa danese famosa per il suo design inconfondibile. Minimalista e bello da tutte le angolazioni, con la solita cura dei dettagli, è stato progettato per essere guardato quanto ascoltato. Questo sistema di diffusione sonora wireless, può stare in piedi sul pavimento con le sue tre gambe di legno massello in quercia, faggio o teak, o può essere montato a parete utilizzando la fessura che funge anche da maniglia per il trasporto. La copertura frontale in tessuto è disponibile in diversi colori. Il BeoPlay A9 può essere pilotato in modalità wireless da un iPhone, un iPad o un dispositivo Android. L'interno nasconde due tweeter da 3/4 di pollice, due altoparlanti midrange da 3 pollici e un woofer da 8 pollici. L’audio è tanto potente da riempire anche il loft più spazioso, con i suoi 480 Watt. Oltre all’appoggio della mano per accenderlo o spegnerlo, il volume può essere regolato sfiorando con un dito il sensore tattile, posto sulla parte superiore della cornice circolare, in senso orario o antiorario, oppure utilizzando il proprio dispositivo mobile.
17.10.12
Magic Finger trasforma qualsiasi superficie in interfaccia touch
Il nostro modo di interagire con i vari smartphone e iPad è cambiato radicalmente con l’avvento del touchscreen, ma immaginate se l'intero ambiente circostante fosse sensibile al tocco, e si trasformasse in altrettanti punti d’input e di controllo. Il “dito magico” di Autodesk Research in collaborazione con ricercatori dell'Università di Alberta e di Toronto, potrebbe aprire una nuova frontiera nelle interfacce touch, rendendo digitale e interattiva qualsiasi superficie, compreso il corpo e la carta. Il dispositivo è dotato di sensore di movimento ottico, e la sua microcamera ad alta risoluzione, della dimensione di una testa di spillo (foto), può percepire 22 texture con una precisione del 98,9%. Il dito magico è in grado di riconoscere ciò che tocca, da una borsa di pelle a un tessuto, o una pagina di rivista, trasformandole in superficie interattiva per i vari Pc, smartphone e tablet. E così ad esempio, l’indesiderata suoneria del telefonino sarà disattivata toccando la borsa in cui si trova. Partirà un'applicazione o un messaggio di testo salvato, toccando semplicemente il logo sulla propria camicia, e non solo. Due persone col magic finger potrebbero scambiarsi dei dati, come ad esempio il biglietto da visita, toccandosi la punta del dito! Da vedere il video sotto.
14.10.12
Mando footloose, l’e-bike pieghevole senza catena
Non si può ignorare un progetto high-tech così innovativo, con un design così seducente, minimalista e funzionale. Non è un caso se dopo Audi, che ha presentato il suo concept bike elettrico, Mando Corporation, fornitore coreano del settore automobilistico, come Hyundai, e il designer inglese Mark Sanders, hanno creato questo capolavoro. Footloose si trova all’incrocio dell’auto, che continua a perdere quote di mercato, e della bici, invece, che piano piano s’impone nei centri urbani. Per la prima volta si sono venduti l’anno scorso in Italia, più biciclette che automobili.
Presentata al recente Eurobike in Germania, l’importante Salone dedicato alla bicicletta, footloose è la prima bici al mondo senza catena. La pedaliera integra nel cilindro, un alternatore che alimenta il motore elettrico della ruota posteriore, e non solo. A differenza delle altre biciclette a pedalata assistita, presente sul mercato, footloose alimenta in continuo la batteria integrata nel telaio: lo stesso principio delle radio a manovella per il terzo mondo, senza batterie. La pedalata funge da generatore, trasformando l'energia meccanica direttamente in energia elettrica al motore della ruota, e alimentando anche la batteria. Footloose può essere ripiegata in meno di 10 secondi, premendo due leve (vedi video) e facilitarne il trasporto, come spiega lo stesso Sanders nel catalogo Mando footloose.
Come un’automobile, la bici ha una centralina elettronica di controllo con sensori, e un sistema d’intelligenza artificiale, che gestisce il cambio automatico secondo il profilo della strada percorsa, garantendo la salita delle pendenze fino al 21%! I parametri sono visualizzati sul display rimovibile posto sul manubrio, che fornisce al ciclista distanza percorsa, velocità, stato della batteria e quantità d’energia elettrica prodotta. Footloose Dovrebbe essere sul mercato europeo l’anno prossimo.
Presentata al recente Eurobike in Germania, l’importante Salone dedicato alla bicicletta, footloose è la prima bici al mondo senza catena. La pedaliera integra nel cilindro, un alternatore che alimenta il motore elettrico della ruota posteriore, e non solo. A differenza delle altre biciclette a pedalata assistita, presente sul mercato, footloose alimenta in continuo la batteria integrata nel telaio: lo stesso principio delle radio a manovella per il terzo mondo, senza batterie. La pedalata funge da generatore, trasformando l'energia meccanica direttamente in energia elettrica al motore della ruota, e alimentando anche la batteria. Footloose può essere ripiegata in meno di 10 secondi, premendo due leve (vedi video) e facilitarne il trasporto, come spiega lo stesso Sanders nel catalogo Mando footloose.
Come un’automobile, la bici ha una centralina elettronica di controllo con sensori, e un sistema d’intelligenza artificiale, che gestisce il cambio automatico secondo il profilo della strada percorsa, garantendo la salita delle pendenze fino al 21%! I parametri sono visualizzati sul display rimovibile posto sul manubrio, che fornisce al ciclista distanza percorsa, velocità, stato della batteria e quantità d’energia elettrica prodotta. Footloose Dovrebbe essere sul mercato europeo l’anno prossimo.
11.10.12
Ginkgo, l’ombrello ecologico e innovativo
Riciclabile al 100%, il primo realizzato in un unico materiale, semplice, eco-sostenibile e leggero: è Ginkgo, il prototipo d’ombrello compatto che apre una nuova frontiera. Il progetto ideato da Gianluca Savalli e Federico Venturi studenti del Politecnico di Milano, rispettivamente ingegnere e designer, dopo aver vinto Idea to Product Competition Italy 2011 del Politecnico di Milano, è stato il progetto selezionato per l’Italia, pochi giorni fa, per concorrere alla fase finale del noto concorso internazionale di design James Dyson Award 2012.
L’idea del progetto è nata” spiega Savalli, “leggendo un articolo di giornale, che riportava l’elevato numero d’ombrelli prodotti sul mercato cinese: circa un miliardo. Da qui, lo spunto per esaminare i punti deboli degli ombrelli compatti, che hanno un breve ciclo di vita e sono difficilmente riciclabili”. Considerando un peso di 200 g. di ferro per ombrello, rappresentano in tutto un totale di ben 180 mila tonnellate, pari all’equivalente di 20 Torri Eiffel. Realizzato interamente in polipropilene, una materia plastica resistente, flessibile, economica e biodegradabile ai raggi UV. Le sue stecche pieghevoli particolarmente flessibili, sono in grado di resistere anche a raffiche di vento senza spezzarsi, e senza piantarvi in asso sotto la pioggia! Risultato? Ha permesso di ridurre dell’80% il numero dei componenti utilizzati per un ombrello tradizionale (25 pezzi invece di 120, tra metallo e plastica non riciclabili), semplificandone la produzione e aumentandone la resistenza (Vedi foto). "Secondo un preventivo fatto in Cina" dice Savalli, "i pezzi stampati potrebbero costare solo 0,70 Euro. L’elevato numero di componenti, e fasi di produzione/assemblaggio complicate, generano una bassa affidabilità. L’ambiente ringrazia!
L’idea del progetto è nata” spiega Savalli, “leggendo un articolo di giornale, che riportava l’elevato numero d’ombrelli prodotti sul mercato cinese: circa un miliardo. Da qui, lo spunto per esaminare i punti deboli degli ombrelli compatti, che hanno un breve ciclo di vita e sono difficilmente riciclabili”. Considerando un peso di 200 g. di ferro per ombrello, rappresentano in tutto un totale di ben 180 mila tonnellate, pari all’equivalente di 20 Torri Eiffel. Realizzato interamente in polipropilene, una materia plastica resistente, flessibile, economica e biodegradabile ai raggi UV. Le sue stecche pieghevoli particolarmente flessibili, sono in grado di resistere anche a raffiche di vento senza spezzarsi, e senza piantarvi in asso sotto la pioggia! Risultato? Ha permesso di ridurre dell’80% il numero dei componenti utilizzati per un ombrello tradizionale (25 pezzi invece di 120, tra metallo e plastica non riciclabili), semplificandone la produzione e aumentandone la resistenza (Vedi foto). "Secondo un preventivo fatto in Cina" dice Savalli, "i pezzi stampati potrebbero costare solo 0,70 Euro. L’elevato numero di componenti, e fasi di produzione/assemblaggio complicate, generano una bassa affidabilità. L’ambiente ringrazia!
8.10.12
Printed Optics, Disney Research esalta la stampa 3D
La ricerca di Disney è l’ultimo esempio incredibile di una rivoluzione in corso, quella della stampa 3D, che realizza nello spazio, cose impossibili da fare con la tradizionale stampa maschio/femmina! Printed Optics è un nuovo approccio che enfatizza l'uso della luce come mezzo, per rendere oggetti stampati in 3D personalizzati e interattivi. Un team d’ingegneri ricercatori di Disney Research di Pittsburgh ha dimostrato una serie di nuove tecniche di stampa 3D, che consente l'integrazione di elementi come display e sensori a basso costo, in oggetti stampati, utilizzando la tecnica della stereolitografia, e concentrandosi sulle materie plastiche trasparenti di alta qualità.
"La chiave è nella semplicità e nell’economicità del processo di fabbricazione" dicono i ricercatori della Disney. “Noi immaginiamo futuri dispositivi stampati in 3D da singoli strati (a sinistra) come pezzo unico, piuttosto che assemblati da singole parti (a destra)”. Vedi disegno in alto. Personaggi giocattoli con gli occhi luminosi espressivi e il cuore che pulsa, grazie a tubicini vuoti all’interno del corpo, del diametro per i più piccoli di 250 micron, corrispondenti a un pixel, che convogliano la luce (tubi di luce), simili alle fibre ottiche. Personaggi che rispondono all’interazione con l’utente a voce o con gesti (vedi video). Allo stesso modo i pezzi degli scacchi con tubi di luce incorporati, visualizzano la loro posizione grazie alla scacchiera interattiva. La stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata per visualizzare le mosse suggerite. E ancora lampadine a Led dalle forme fantasiose, vere sculture luminose, impossibili da realizzare diversamente, o pulsanti, manopole, sensori di movimento e componenti elettronici, incorporati direttamente nella stampa 3D. Le potenzialità di questa innovativa tecnica di stampa sono enorme. Da non mancare questa tecnologia all'opera nel video qui sotto.
"La chiave è nella semplicità e nell’economicità del processo di fabbricazione" dicono i ricercatori della Disney. “Noi immaginiamo futuri dispositivi stampati in 3D da singoli strati (a sinistra) come pezzo unico, piuttosto che assemblati da singole parti (a destra)”. Vedi disegno in alto. Personaggi giocattoli con gli occhi luminosi espressivi e il cuore che pulsa, grazie a tubicini vuoti all’interno del corpo, del diametro per i più piccoli di 250 micron, corrispondenti a un pixel, che convogliano la luce (tubi di luce), simili alle fibre ottiche. Personaggi che rispondono all’interazione con l’utente a voce o con gesti (vedi video). Allo stesso modo i pezzi degli scacchi con tubi di luce incorporati, visualizzano la loro posizione grazie alla scacchiera interattiva. La stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata per visualizzare le mosse suggerite. E ancora lampadine a Led dalle forme fantasiose, vere sculture luminose, impossibili da realizzare diversamente, o pulsanti, manopole, sensori di movimento e componenti elettronici, incorporati direttamente nella stampa 3D. Le potenzialità di questa innovativa tecnica di stampa sono enorme. Da non mancare questa tecnologia all'opera nel video qui sotto.
6.10.12
L’elettronica biodegradabile, verso l’obsolescenza programmabile
Vi ricordate gli ordini di “Missione impossibile”: “Questo nastro si autodistruggerà entro cinque secondi. Buona fortuna”. Immaginate un dispositivo elettronico capace di dissolversi nell’ambiente o nel corpo dopo un certo periodo di tempo! Due ricercatori, John Rogers, scienziato dei materiali all’University of Illinois, e l’italiano Fiorenzo Omenetto, insegnante d’ingegneria biomedica presso la Tufts University, hanno inventato “l’elettronica transitoria” così definita da loro. Il dispositivo elaborato, in grado di sciogliersi in acqua o nei liquidi organici, è composto di uno strato di silicio ultrasottile, di magnesio, incapsulati in un involucro di proteine della seta, un materiale già usato nelle suture: tutti materiali biocompatibili. La seta, il principale componente strutturale, determina la velocità di dissoluzione dell'intero dispositivo.
Un’invenzione che apre le porte allo sviluppo di impianti biomedici e apparecchi che non lasciano rifiuti: l’ambiente ringrazierà. Tre le aree di applicazione promettenti di questa nuova elettronica, che riguardano medicina, ambiente e prodotti elettronici di largo consumo. “Gli smartphone ad esempio sono progettati per durare sempre, ma oggi hanno una vita utile di solo 2/3 anni” sottolinea Rogers, “la possibilità di poter riassorbirli nell’ambiente sciogliendoli, potrebbe essere la soluzione ideale al problema dei rifiuti elettronici, in forte aumento”. Per esempio durante un'operazione” spiega Omenetto “può essere inserito un sensore, che rileva la presenza di infezione. Una volta finito l'intervento, il sensore può monitorare il decorso del paziente, e dissolversi nel corpo senza dover recuperarlo in un secondo tempo”. Non solo, il tempo di dissolvenza in acqua, prestabilito, che va da minuti ad anni, secondo l’applicazione, può essere programmato, a tempo, con precisione! Il futuro dell’elettronica, e forse di altri settori, sarà biodegradabile? Futurix aveva pubblicato WikiCells, mangeremo gli imballaggi? e La bustina di caffé MonoSol si dissolve nell’acqua calda.
Un’invenzione che apre le porte allo sviluppo di impianti biomedici e apparecchi che non lasciano rifiuti: l’ambiente ringrazierà. Tre le aree di applicazione promettenti di questa nuova elettronica, che riguardano medicina, ambiente e prodotti elettronici di largo consumo. “Gli smartphone ad esempio sono progettati per durare sempre, ma oggi hanno una vita utile di solo 2/3 anni” sottolinea Rogers, “la possibilità di poter riassorbirli nell’ambiente sciogliendoli, potrebbe essere la soluzione ideale al problema dei rifiuti elettronici, in forte aumento”. Per esempio durante un'operazione” spiega Omenetto “può essere inserito un sensore, che rileva la presenza di infezione. Una volta finito l'intervento, il sensore può monitorare il decorso del paziente, e dissolversi nel corpo senza dover recuperarlo in un secondo tempo”. Non solo, il tempo di dissolvenza in acqua, prestabilito, che va da minuti ad anni, secondo l’applicazione, può essere programmato, a tempo, con precisione! Il futuro dell’elettronica, e forse di altri settori, sarà biodegradabile? Futurix aveva pubblicato WikiCells, mangeremo gli imballaggi? e La bustina di caffé MonoSol si dissolve nell’acqua calda.
3.10.12
Con Google Maps alla scoperta delle barriere coralline
Vi piacerebbe fare immersioni sub virtuali, senza attrezzatura ne brevetto, e senza rischi, seguendo una tartaruga o una manta, e scoprire la Grande Barriera Corallina australiana, comodamente dal divano di casa? L’avete sognato, Google l’ha fatto, aprendo così una nuova frontiera: gli oceani, che ricoprono ben 71% del pianeta. Sono disponibili per adesso 6 siti, dall’Australia alle Filippine, fino alle Hawaii. Oggi con Street View utilizzando la stessa interfaccia per le strade, chiunque può esplorare i fondali più caratteristici, nel grande blu. Google ha collaborato con il Catlin Seaview Survey, un organismo scientifico, dedicato alla raccolta d’informazioni sulle barriere coralline di tutto il mondo. Grazie alla SVII (foto), una sofisticata macchina fotografica subacquea, sono stati realizzati oltre 50 mila scatti, elaborati dai computer di Google in immagini panoramiche a 360° in alta risoluzione, attraverso la tecnologia di Street View. Il progetto continuerà nel 2013 su altri siti.
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