6.10.12

L’elettronica biodegradabile, verso l’obsolescenza programmabile

Vi ricordate gli ordini di “Missione impossibile”: “Questo nastro si autodistruggerà entro cinque secondi. Buona fortuna”. Immaginate un dispositivo elettronico capace di dissolversi nell’ambiente o nel corpo dopo un certo periodo di tempo! Due ricercatori, John Rogers, scienziato dei materiali all’University of Illinois, e l’italiano Fiorenzo Omenetto, insegnante d’ingegneria biomedica presso la Tufts University, hanno inventato “l’elettronica transitoria” così definita da loro. Il dispositivo elaborato, in grado di sciogliersi in acqua o nei liquidi organici, è composto di uno strato di silicio ultrasottile, di magnesio, incapsulati in un involucro di proteine della seta, un materiale già usato nelle suture: tutti materiali biocompatibili. La seta, il principale componente strutturale, determina la velocità di dissoluzione dell'intero dispositivo.
Un’invenzione che apre le porte allo sviluppo di impianti biomedici e apparecchi che non lasciano rifiuti: l’ambiente ringrazierà. Tre le aree di applicazione promettenti di questa nuova elettronica, che riguardano medicina, ambiente e prodotti elettronici di largo consumo. “Gli smartphone ad esempio sono progettati per durare sempre, ma oggi hanno una vita utile di solo 2/3 anni” sottolinea Rogers, “la possibilità di poter riassorbirli nell’ambiente sciogliendoli, potrebbe essere la soluzione ideale al problema dei rifiuti elettronici, in forte aumento”. Per esempio durante un'operazione” spiega Omenetto “può essere inserito un sensore, che rileva la presenza di infezione. Una volta finito l'intervento, il sensore può monitorare il decorso del paziente, e dissolversi nel corpo senza dover recuperarlo in un secondo tempo”. Non solo, il tempo di dissolvenza in acqua, prestabilito, che va da minuti ad anni, secondo l’applicazione, può essere programmato, a tempo, con precisione! Il futuro dell’elettronica, e forse di altri settori, sarà biodegradabile? Futurix aveva pubblicato WikiCells, mangeremo gli imballaggi? e La bustina di caffé MonoSol si dissolve nell’acqua calda.

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