1.3.16

Hyperions, una città-giardino ecosostenibile da fantascienza


l’innovativo progetto sostenibile ideato da Vincent Callebaut Architectures, in collaborazione con l’agroecologo hindu Amlankusum. Un ecosistema in grado di resistere ai cambiamenti climatici. Un bell’esempio di approccio olistico all'architettura, dove tradizione, innovazione, il meglio della low-tech e dell’high-tech, coabitano in armonia, per una deindustrialisazione alimentare, verso la rivoluzione verde agroecologica. 
La maggior parte dei centri urbani ha una cattiva reputazione per l'inquinamento e il consumo d’energia, ma le città del futuro potrebbero essere molto diversi. La fusione “foresta + agricoltura + urbanità” del progetto Hyperions, è un’alternativa umanista, che unisce il meglio della città e della campagna. Le torri eco-compatibili di Hyperions producono più energia di quella consumata, grazie a pannelli fotovoltaici e all’energia eolica. La climatizzazione in tutti gli edifici imita quella di un termitaio, attraverso nuclei di circolazione verticali di camini a vento. Il sistema sfrutta l'inerzia termica della terra, che rimane stabile a 18° C tutto l'anno. 
Hyperions è composta di sei torri alberi di 36 piani, contenenti spazi residenziali, uffici, incubatori d’imprese, laboratori. palestre e ristoranti. Il nome deriva dall’albero più alto del mondo, una sequoia californiana di 115 metri. Gli edifici hanno una struttura di legno, che vanta la migliore impronta ambientale lungo il suo intero ciclo di vita. Il legno proveniente dalla vicina foresta di Delhi, è rinforzato con lame d’acciaio, mentre le sottostrutture in calcestruzzo assicurano fondazioni antisismiche. Laghetti con fitodepurazione, pesci d’allevamento e lagune, si fondono con le torri, collegate da una rete di passerelle sospese. 
Il progetto si configura come un proprio ecosistema alimentare, con vegetali, piante arrampicante, e serre idroponiche sui balconi, e soprattutto come un grande orto urbano. In cima alle torri svettano delle serre sotto cupole bioclimatiche, con orti e frutteti a disposizione degli abitanti. Il visionario architetto belga Vincent Callebaut, progetto dopo progetto, continua a perfezionare la sua futuristica architettura inconfondibile, all’insegna della sostenibilità e del risparmio energetico. Futurix aveva già pubblicato di recente Aequorea, oceanscrapers stampati in 3D con rifiuti di plastica e La Smart City di Parigi nel 2050 di Vincent Callebaut. 

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