27.2.14

Il vascello sommerso La Lune del Re Sole rinasce con Dassault Systèmes

Grazie all’avanzata tecnologia di simulazione 3DExperience, con realtà virtuale, di Dassault Systèmes, l’esplorazione di questa Pompei sommersa, ha permesso di testare nuove tecniche di scavi sui relitti. Un’operazione che potrebbe rivoluzionare in futuro il lavoro degli archeologi subacquei. “E’ l’incrocio tra la storia e la fantascienza che rende affascinante questo relitto” spiega il famoso archeologo Michel L’Hour direttore del reparto di ricerche archeologiche subacquee, associato all’Opération Lune, in collaborazione con la Marina nazionale francese e appunto con Dassault Systèmes, la multinazionale, leader mondiale nei software di progettazione e simulazione virtuali 3D. Per la prima volta nella storia, la tecnologia 3DExperience consente di individuare e recuperare reperti a 90 metri di profondità, catalogandoli con cura e condividendoli con gli esperti e il grande pubblico.
Una telecamera subacquea montata su un veicolo telecomandato (Rov) ha catturato le immagini del relitto, in seguito ricostituito in 3D da Dassault Systèmes consentendo agli archeologi, storici e ricercatori di effettuare delle immersioni virtuali in totale sicurezza, restando a terra o sulla nave madre, con speciali caschi e dispositivi (foto): la Realtà virtuale al servizio del mondo reale. La successiva esplorazione fisica del relitto sfrutta la tecnologia di addestramento in realtà virtuale, anche nello scafandro con interfacccia Haptic (foto), per garantire la massima efficienza dei sommozzatori e delle apparecchiature, riducendo al minimo i rischi di danneggiamento del relitto e pericolo per le persone. Il team dell’operazione può contare su un avanzato scafandro simile a una tuta spaziale, la Newtsuit (foto), una sorta di esoscheletro pressurizzato che consente di immergersi fino a 300 metri per 48 ore. E’ dotato di pinze per afferrare con delicatezza i reperti da riportare in superficie. In questo viaggio nel tempo, in questo autentico museo sommerso, vengono generati modelli 3D di tutti gli oggetti recuperati in loco (foto), grazie alla tecnologia di Dassault Systèmes. I lavori in corso su La Lune, stanno aprendo una nuova era nell’archeologia sottomarina. Abbiamo potuto navigare anche noi sul fondale del relitto, sulla storia di 350 anni fa, nella stanza della realtà virtuale immersiva di Dassault Systèmes a Parigi, con speciali occhiali e joystick con raggio laser (vedi video sotto).
I relitti di navi sono “capsule del tempo” di grande rilevanza storica, perché spesso perfettamente conservate dal momento del loro affondamento, come nel caso del vascello ammiraglio a tre alberi di Luigi XIV, che colò a picco in pochi minuti al largo di Tolone nel 1664 con oltre 1000 uomini a bordo, e il suo prezioso carico di armi, canoni di bronzo, anfore, vasellame e stoviglie d'epoca (foto): un tesoro storico di oltre 60 mila reperti. Di ritorno da una missione sulle coste degli stati barbareschi, a supporto di un’operazione militare nell’odierna Algeria, con la quale il Re di Francia voleva porre fine all’attività dei pirati, fu negato a La Lune, con a bordo, feriti gravi, malati e una sospetta epidemia di peste, l’ingresso nel porto di Tolone. Respinto in quarantena sulla vicina isola di Porquerolles, affondò all’improvviso durante il breve tragitto.
“Nel 2005 abbiamo creato il programma Passion for Innovation al fine di rendere le nostre tecnologie e competenze, in mondi virtuali e simulazione 3D, disponibili per progetti innovativi al servizio della ricerca, dell'istruzione, della cultura, e della creazione artistica” spiega Mehdi Tayoubi, responsabile del programma, di cui fanno già parte ad esempio lo spettacolare Paris 3D, riscostituito attraverso la sua storia, e Giza 3D con le sue piramidi, pubblicati da Futurix. 

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