Project Utopia, una bella visione del futuro
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Nel suo romanzo L’île à hélices pubblicato nel 1895, il padre della fantascienza, lo scrittore francese Jules Verne, autore di Ventimila leghe sotto i mari e Dalla Terra alla Luna, racconta la vita su un’isola galleggiante ad elica, popolata da gente ricca. Il concetto di isola galleggiante non è nuovo, ma il Progetto Utopia, remake in chiave futuristica di quel romanzo, rompe gli schemi dell’architettura navale tradizionale, offrendo uno sguardo davvero unico, libero da qualsiasi disegno vincolante convenzionale. Assomiglia più a una piattaforma petrolifera che a un megayacht o a una nave. Il progetto di BMT Nigel Gee e Yacht Island Design, con 100 metri di diametro e i suoi 11 ponti, offre una superficie equivalente a una nave da crociera. Il ponte superiore a 65 metri d’altezza vanta un osservatorio con vista a 360 gradi. Il progetto si basa su una piattaforma a quattro gambe che offrono piccole aree di galleggiamento, per movimenti minimi anche nelle condizioni di mare più estreme. Ogni gamba ha un propulsore indipendente. Utopia che non è concepito per coprire grandi distanze, è dotato di un eliporto. “Chi sa se la terra non sarà troppo piccola un giorno per i suoi abitanti, e se non sarà necessario costruire sul mare” scriveva Jules Verne. La sovrappopolazione, l’innalzamento degli oceani dovuto all’effetto serra spinge a cercare nuove soluzioni abitative, sul nostro pianeta blu ricoperto per il 70% dagli oceani. Isole galleggianti, e architetture marine: e se gli oceani fossero l’ultimo rifugio? Yacht Island Design è l’autore del Tropical Paradise Island, pubblicato recentemente da Futurix, che aveva anche esemplificato sull’argomento Da Hermes e Wally il lusso ecologico e Z Island, l’isola galleggiante.
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