12.4.19

A.I. la prima sedia creata dall’intelligenza artificiale

Presentata da Kartell al Salone del Mobile Milano 2019, la prima sedia creata dall’intelligenza artificiale, con la complicità dell’immancabile designer francese Philippe Starck, della statunitense Autodesk, e di un algoritmo elaborato con criteri di comfort, resistenza, solidità e risparmio materiale. Ma cosa manca all’intelligenza artificiale che già oggi è in grado di guidare automobili, diagnosticare malattie e riconoscere persone o oggetti nelle foto? Può la macchina essere creativa nel senso nobile della parola, o siamo di fronte a un abile operazione di marketing? 
Certamente l'intelligenza artificiale (AI) è imbattibile in termini di velocità, per l’enorme potenza di calcolo, e la quantità di big data a disposizione sulla rete, di cui si nutre. Quella che non possiede l’AI però è la sensibilità umana, che alla macchina manca per definizione. Può la macchina provare emozioni, sentimenti, e fare prova di buon senso? Non dimentichiamo che il mondo è digitale, ma l’uomo è analogico. Anche se non ce ne accorgiamo, non compriamo prodotti o servizi, compriamo emozioni.
Insomma, l’intelligenza artificiale potrà sostituire i creativi? Con la creatività si intende un pensiero originale che non esisteva, creando cose dal nulla. Gli umani possono innovare e pensare fuori dagli schemi. Per Holger Hampf esperto di design in BMW “L’uomo aggiunge la bellezza e l’eleganza” con la testa e il cuore.” Anche Oliver Schabenberger vice president di SAS pensa che “i lavori che richiedono creatività, innovazione, intuito e ragionamento non saranno sostituiti dagli algoritmi.” 
“Quello che mi auspico è un ritorno a un nuovo illuminismo, in cui l'uomo torna ad essere il centro del mondo, con la sua creatività e il suo ingegno” spiega invece Diego Cecato, coautore di “La matematica di Facebook” (Hoepli). Non a caso l’AI è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi. È risaputo il timore espresso nei confronti dell’intelligenza artificiale, soprattutto nella presa di decisioni, da personaggi come Bill Gates, Elon Musk e non per ultimo lo scienziato Stephen Hawking che nel 2014 ha messo in guardia riguardo ai pericoli dell’AI, considerandola una minaccia per la sopravvivenza dell'umanità.

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