10.5.17

Metropolis, la città intelligente Nvidia da incubo

Una videosorveglianza all’ennesima potenza che prevede l’installazione di un miliardo di telecamere all’orizzonte 2020, e 30 miliardi d’immagini al secondo, gestite dall’intelligenza artificiale, a velocità fenomenali. Dal film di Fritz Lang, ecco Metropolis, l’immagine di un futuro un po’ terrificante, presentato dalla statunitense Nvidia all’ISC West di Las Vegas. Una piattaforma in grado di riconoscere un delitto in corso, un animale o un bambino scomparso. Big Brother in versione digitale? L’incubo in nome della sicurezza? 
Ma come gestire una simile quantità di dati, raccolti dai sistemi di videosorveglianza delle città? L’analisi video intelligente risolve questa sfida, utilizzando l’apprendimento in profondità (deep learning) e il cloud, per monitorare i video con velocità e precisione, utilizzando articolati algoritmi d’intelligenza artificiale. Invece di registrare e memorizzare filmati, l'output di ogni telecamera è analizzata e tradotta in dati utili. Il riconoscimento facciale, e dei veicoli, consente un modello di monitoraggio del traffico stradale e pedonale. Ma anche i parcheggi intelligenti potrebbero incanalare il traffico verso i posti liberi. 
Diversi partner Nvdia stanno lavorando in questa direzione. Il sistema intelligente dell’israeliana BriefCam (Gif e video), ad esempio già utilizzato dalla polizia, per individuare in mezzo alla folla un elemento ricercato, con rapidità, può sintetizzare nei flussi video tutti i pedoni con la maglietta verde, o le auto rosse sull’autostrada in un determinato periodo di tempo. Non c’è più scampo! D’altronde L'intelligenza artificiale sta cominciando a invadere ogni ambito della nostra vita quotidiana. La videosorveglianza potrebbe essere il passo successivo! 
Metropolis è una fusione di più software che operano su un'architettura unificata, per le future smart city, che però potrebbe sfociare sul monitoraggio dei comportamenti cittadini. Sull’argomento intelligenza artificiale Futurix aveva pubblicato nel 2016, Dal MIT un futuro senza semafori e relativo video, e sull’Hyper Reality da incubo: Hyper-Reality, oltre la realtà aumentata? L’inferno, con video

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