26.10.14

Dyson lancia il primo umidificatore antibatterico


Dopo aver tolto i sacchetti agli aspirapolvere, le pale ai ventilatori, la carta dalle toilette, e proposto il suo robot di casa, Dyson lancia a Tokyo, una nuova tecnologia di umidificatori. A differenza di altri modelli sul mercato, che possono ospitare e diffondere batteri, ogni goccia presente all’interno dell’umidificatore Dyson, è esposta due volte ad una luce ultravioletta, eliminando il 99,9% dei batteri presenti nell’acqua. Un trasduttore piezoelettrico alla base dell’apparecchio, in grado di vibrare a frequenza ultrasonica, fino a 1,7 milioni di volte al secondo, riduce l’acqua in particelle microscopiche che sono aspirate tramite l’anello amplificatore e nebulizzate nell’aria in modo uniforme e silenzioso, grazie alla tecnologia Air Multiplier, dei ventilatori senza pale. 
Respiriamo in media 22.000 volte al giorno, e trascorriamo il 90% del nostro tempo all’interno di ambienti chiusi. L’aria secca dell’ambiente riscaldato, può aggravare i problemi respiratori dei soggetti allergici e può anche aumentare la vulnerabilità del corpo ai virus. "Gli umidificatori possono essere visti come un modo per combattere le allergie e i sintomi di raffreddore e influenza” spiega James Dyson, ”ma in realtà molti modelli sono un terreno fertile per i germi cattivi, che sono poi distribuiti in tutta la casa. Gli esperti dicono che in realtà, è più pericoloso respirarli che berli.” Grazie a sensori che misurano la temperatura e l'umidità, regola automaticamente il tasso di umidità per creare l'ambiente più confortevole possibile. Inoltre d'estate, funge da ventilatore. Un percorso da manuale costato 47 milioni di Euro con ben 643 prototipi realizzati, e oltre 275 brevetti ora depositati, mentre la tecnologia Ultraviolet Cleanse™ di Dyson è protetta da cinque brevetti. Il prodotto sarà disponibile in Italia nella prossima primavera. Da vedere la demo HD sotto.

1 commento:

ett ha detto...

Il metodo progettuale di Dyson è formidabile. Mi sorprende che l'azienda sia nata per le difficoltà del progettista di trovare un produttore che credesse in lui. Chi fa da se… Credevo che in Inghilterra fosse diverso dall'Italia.