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Dall’inizio del secolo migliaia di piattaforme petrolifere sono state dismesse a seguito dell’esaurimento dei giacimenti. Alcune sono state riciclate, ma la gran parte è rimasta in mare aperto ad arrugginire. Che fare di queste strutture massicce? Il paradosso: una piattaforma petrolifera produttrice d’energia fossile, riconvertita in un centro abitabile di energia rinnovabile. E’ l’entusiasmante progetto, sviluppato in Malaysia, dagli architetti Ku Yee Kee e Hor Sue-Wern, finalista dello Skyscraper Competition 2011. L'innovativa idea è quella di rivitalizzare queste strutture a seconda vita, e trasformarle in un habitat eco-sostenibile, sopra e sotto il livello del mare, grazie a una membrana fotovoltaica sul tetto per il solare, generatori d’energia delle maree, e turbine eoliche situate in luoghi strategici lungo le quattro facciate. Sotto, specialisti come i biologi marini, possono lavorare in laboratori di ricerca sottomarini, mentre sopra, gli anelli d’unità abitative vantano un’affascinante vista oceano, e il tetto un eliporto. Il livello medio della piattaforma diventa invece, un centro ricreativo. Le attività comprendono barche da diporto, piscina a sbalzo, e spazio collettivo.
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