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Comprare vestiti da un sito web è rischioso, un po’ come comprare alla cieca. Ognuno ha una morfologia diversa e le taglie possono variare a secondo dei produttori. Per questo motivo l'abbigliamento, la categoria che incontra più difficoltà per le vendite online, rappresenta, infatti, solo il 7% contro il 50% dei computer, e il 65% dei libri venduti su Internet. Vincitrice su venti start-up europee nello Start-up Rally di Bruxelles, una competizione dedicata all'innovazione,
Fits.me, una start-up estone fondata da Heikki Haldre (sulla foto), dopo tre anni di sviluppo, apporta una soluzione intelligente ad un problema che affligge le vendite d’abbigliamento online. Il suo manichino “trasformista” è un bel esempio di biorobotica, e un valido strumento per provare gli abiti, prima di acquistare dal computer di casa. Il cliente inserisce le misure del proprio corpo: petto, vita, altezza, lunghezza del braccio, larghezza spalle e il tipo di tronco. Basta inserire poi la taglia dalla small all’extralarge. Fits.me replica in tempo reale la forma, le misure del cliente e oltre 2000 tipi di corporatura maschile: un vero camerino virtuale. In seguito il manichino è vestito con il capo d’abbigliamento scelto dal cliente, che ha così una visione precisa di come gli starà addosso. Risultato? La londinese Hawes & Curtis è soddisfatta dei risultati ottenuti dai primi esperimenti: le vendite online sono triplicate, e la resa è diminuita del 28%. Attualmente esiste solo una versione maschile del manichino, ma una versione femminile è in fase di sviluppo, anche se più difficoltosa da mettere a punto. Sotto il video dell’applicazione in arrivo su iPhone e iPad.
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